E allora facciamo un po’ di storia…
Di seguito l’articolo che scrissi in occasione della cena di fine anno 2021 (quando la nostra associazione di fatto era ormai prossima ai 31 anni), e che allora non venne pubblicato dalla stampa locale. Pazienza, dopo un anno poco cambia…
IL MARATHON CREMONA SPEGNE 30 CANDELINE
La storica compagine podistica celebra il trentennale presso il Ristorante del Golf Il Torrazzo
Era il 7 Gennaio 1991 quando quattro amici, appassionati di corsa e provenienti dal G. P. Arredamenti Maiandi di Corte de’ Cortesi e dal Road Runners Club di Milano, si riunirono in un appartamento del centro storico di Cremona e decisero di fondare la “loro” squadra podistica. Tre giorni più tardi, con l’affiliazione a FIDAL e CONI, nasceva ufficialmente il Marathon Cremona. Marco Conti, Agostino Della Frera, Giuseppe Gazzaniga e Claudio Ardigò ricordano quella gelida sera in cui gettarono il seme di una delle più importanti realtà dell’atletica cremonese come fosse ieri, ma di anni ne sono passati davvero tanti, l’albero è cresciuto rigoglioso, portando la squadra ad essere la più grande della provincia e una delle prime dieci in Lombardia. Due di loro non ne fanno più parte, ma come gli altri vi hanno lasciato un pezzo di cuore e, forse un po’ increduli che la loro creatura sia arrivata tanto lontano e prosperi più che mai, non possono celare un pizzico di orgoglio e commozione, percependo che lo “spirito” originario è sempre presente.
Partito con tredici soci, il Marathon Cremona negli anni recenti ha toccato una punta di oltre 250 tesserati FIDAL e anche oggi, in tempi di pandemia, non è lontano dalle 200 unità. Nato con lo scopo preciso di far correre ai propri atleti la maratona (ai tempi la canotta ufficiale veniva data solo dopo aver concluso la prima maratona), la corsa “regina” con i suoi 42,195 km di lunghezza, nel tempo ha allargato i propri orizzonti. Oggi i soci corrono gare d’ogni tipo, su strada e fuori strada, su pista, in collina, sulle montagne, persino nei deserti e nella giungla, in Italia e in giro per il mondo, percorrendo distanze che vanno dai 3 ai 300 km; c’è chi fa anche triathlon e da qualche anno si è aggiunto un nutrito gruppo di nordic walking. La competizione per eccellenza però, prediletta da molti, e quella che tutti prima o poi “sentono” di dover affrontare, di corsa o anche con i bastoncini, rimane la maratona.
Alla guida della società si sono avvicendati sette Presidenti, nell’ordine: Agostino Della Frera, Fabio Galli, Mario Pedroni, Massimo Chiodelli, Claudio Ardigò, Giuseppe Gazzaniga ed Ervano Vicini. È invece impossibile fare i nomi di tutti gli atleti, donne e uomini, giovani e meno giovani, top runners e comuni “tapascioni”, velocisti e ultramaratoneti, che ne hanno fatto la storia. Anche perché tutti, ma davvero tutti, inclusi coloro che ne hanno fatto parte per un breve periodo, e senza dimenticare quelli che ci hanno lasciato per sempre, hanno aggiunto un tassello all’enorme mosaico. Sono davvero tanti e citarne solo alcuni vorrebbe dire fare un torto a tutti gli altri, ma non posso esimermi dal nominarne uno, uno solo, il primo ad aver dato lustro al Marathon Cremona a livello nazionale, il più “pazzo” di tutti, conosciuto ovunque per le sue imprese: Luca Zava. Anche se ha smesso di correre da tempo (ma attenzione, perché ci ha abituati alle sorprese), oltre che ai fondatori e ad altri soci della prima ora è grazie soprattutto a lui se a un certo punto il Marathon Cremona e tutto il podismo cremonese si sono spinti ben oltre la maratona.
Preme anche ricordare che la Maratonina di Cremona (ora il nome ufficiale è Half Marathon Cremona), una delle gare meglio organizzate e di maggior successo nel panorama italiano, deve la sua nascita e le sue fortune principalmente al Marathon Cremona, in quanto nel Comitato Organizzatore degli esordi figuravano 18 suoi iscritti su un totale di 20 componenti.
Venendo alle celebrazioni del 3 Dicembre, in occasione della cena di fine anno, tenutasi presso il Ristorante del Golf Il Torrazzo, bisogna elogiare lo sforzo dell’attuale Presidente Ervano Vicini e dei sui collaboratori, volto a riallacciare i fili di una realtà così variegata e complessa dopo due anni davvero difficili, con la nostra città che si è trovata nell’epicentro della pandemia. Due anni di attività fortemente ridotta, a tratti totalmente assente, possono risultare deleteri per qualunque associazione, sportiva o meno, ma così non è stato, tanto che si è avuta la netta impressione che nulla sia cambiato e che tutto sia già pronto per una piena (e si spera definitiva) ripartenza nel 2022.
Per festeggiare il trentennale, ma soprattutto per rinsaldare il senso d’appartenenza, Presidente e Consiglio Direttivo hanno voluto invitare tutti gli ex Presidenti, ritenendo giustamente che senza di loro una ricorrenza così importante fosse svuotata di significato. In effetti senza il loro entusiasmo e impegno il Marathon Cremona non sarebbe arrivato dov’è oggi: svariate centinaia di atleti hanno vestito i suoi colori sociali, disputando circa 3.000 maratone e oltre 15.000 altre gare, superando alla grande (contando solo le gare e non gli allenamenti) il mezzo milione di km percorsi. Non si contano le vittorie e i piazzamenti in ogni tipologia di competizione e in ogni categoria d’età, ma altrettanto importanti dei risultati agonistici sono le tante iniziative benefiche, dalle adozioni a distanza alle raccolte fondi a favore di istituzioni meritorie, organizzate ad hoc o in occasione di gare storiche come la 100 km del Passatore.
La bellissima serata, pienamente riuscita, ha visto oltre a quello dei Presidenti l’intervento dell’Assessore allo Sport Luca Zanacchi, che ha spiegato come la nostra associazione rappresenti per lui un esempio da cui trarre insegnamento anche per il suo lavoro, e si è svolta fra le consuete premiazioni, la presentazione della nuova canotta sociale, la proiezione di foto e filmati e anche qualche divertente siparietto improvvisato da uno degli atleti “top”, l’inarrestabile Totò.
Che altro dire? Il Presidente Vicini, riferendosi ai suoi predecessori, in particolare ai quattro fondatori, ha parlato di “scommessa vinta”. Vero, ma ormai non si tratta più di una scommessa, ma di una partita infinita, che si rinnova giorno dopo giorno, e che bisogna continuare a giocare, anche ai tempi del covid, vincendo e perdendo. Perché quel che conta è esserci, e la corsa, al di là del gesto atletico in sé e anche se in fondo è una “faccenda” individuale, con tutto quel che le ruota attorno è un modo di essere comunità, di creare amicizie e legami forti, che spesso attraversano indenni le intemperie e l’inesorabile trascorrere del tempo.
E se è vero che la maratona, con la terribile sfida con sé stessi che rappresenta ogni volta che la si corre, è una metafora della vita, la creazione e la gestione di un gruppo di persone coeso che condivida valori e obiettivi fra mille difficoltà personali e sociali è una sfida continua, la più nobile di tutte.
Desidero chiudere augurando ogni bene e longevità al Marathon Cremona, la “mia” squadra, e rubando le parole a un famoso poeta (Robert Frost) per dire che l’oggetto della nostra passione comune, la corsa, altro non è che un modo di prendere la vita per la gola.
Alessio Zanelli
LA CORRITRICE
Su piedi di sogni la corritrice è diretta alla fine della terra.
Sa che l’orizzonte seguita ad arretrare mentre ella corre,
ciò non di meno corre come così non fosse.
La linea d’un traguardo non è il suo obiettivo.
Lungo la strada il tempo non si misura in secondi ma in passi,
invero il tempo e lo spazio di chi corre si fondono.
La corsa avrà termine quando i sogni si dissolveranno,
e i sogni non s’imperniano sul tempo o sullo spazio,
ma sulla corsa stessa.
La fine della terra è una veduta in movimento, la strada un cerchio.
© 2022 Alessio Zanelli
Originale in inglese apparso su Adelaide Literary Magazine (USA)